Luogo e storia
Calonico, un piccolo paese di montagna, si trova sul lato sinistro della valle Leventina a quasi mille metri sopra il livello del mare su un gradevole altopiano. Al di fuori del paese la chiesa parrocchiale di San Martino troneggia su uno spuntone in posizione pittoresca con cimitero e con le sue mura di cinta. Il luogo viene menzionato la prima volta nel 1227. Nel 1574 si contano 179 persone, nel 1850 invece 122. Nel 1950, la popolazione è diminuita a causa della migrazione a 48 abitanti. Dal 2006 Calonico - con una popolazione leggermente aumentata - fa parte del comune di Faido.
Per secoli la coltivazione della terra e l’allevamento di animali davano il sostentamento alla popolazione. Alla fine del 1681 un grande incendio distrusse la maggior parte degli edifici del paese. Grazie ad una grande ondata di solidarietà della popolazione di Uri e di altri cantoni della Confederazione la ricostruzione uniforme con gli edifici tipici in legno e la cucina murata ha avuto un esito positivo. Secondo il giudizio del Consiglio Federale Svizzero il paese di Calonico è di importanza nazionale. Dal 1939 il paese di montagna è collegato con il paese di Lavorgo (350 metri sottostante) e al trasporto pubblico per via stradale con numerosi tornanti.
La storia e la tecnologia del mulino
Dal 1813 si attesta al Ri del Molino a sud-est del paese un piccolo mulino murato. Questo data è incisa sull'architrave in granito dell'ingresso. Il funzionamento del mulino con ruoto orizzontale in legno dipende dalla quantità di acqua. Si trovano anche in altre regioni alpine piccoli mulini di questo tipo. La grande diffusione di mulini nella Leventina ci dimostra che in passato la segale e l'orzo veniva coltivati fino a 1500 metri d’altitudine. Dal tardo Medioevo il grano completava la semplice dieta di castagne. La farina di segale e orzo veniva cucinata come una purea o come delle focacce, che venivano cotte nei forni privati del paese. Il rendimento scarso nel 20 o secolo ha portato all'abbandono del mulino e alla sua rovina. Parallelamente scompare la coltivazione del grano a Calonico.
Negli anni 80 il mulino di Calonico cadeva in oblio e come testimone importante del passato offriva uno spettacolo triste. Grazie alla fondazione dell'associazione "Pro Mulino di Calonico», all'impiego di ingenti risorse finanziarie e al grande spirito di volontariato la costruzione dell’approvvigionamento idrico e dell'allestimento in più fasi ha avuto un esito positivo fino al 1994. Nel 1995 il mulino è ristrutturato e viene inaugurato. Da allora vengono effettuati miglioramenti tecnici che hanno portato a una maggiore capacità di macinazione. Una particolarità insolita di questi mulini è che la tramoggia regolabile è sospesa. La pendenza dello scivolo vibrante può essere regolata da una corda, in modo che il materiale da macinare gocciola regolarmente nella mola originale. La vibrazione dello scivolo viene generata dalla leva che sfrega sulla superficie ruvida della pietra ruotante. Articolo della storia della tecnologia.pdf
Per commemorare il 200° anniversario nel 2013 esce uno scritto in Italiano e Tedesco sulla storia e il restauro del mulino di Calonico. Estratto.pdf
Lage und Geschichte des Ortes
Das kleine Leventineser Bergdorf Calonico liegt an der linken Talflanke auf knapp 1000 Metern über Meer in einer günstigen Terrassenlage. Ausserhalb des Ortes steht in malerischer Lage die weithin sichtbare Pfarrkirche San Martino mit ummauertem Friedhof auf einem Felsvorsprung. Der Ort wird 1227 erstmals erwähnt. 1574 lebten hier 179 Personen, 1850 waren es 122. Bis 1950 sank die Einwohnerzahl infolge der Abwanderung auf 48. Seit 2006 gehört Calonico mit etwas gestiegener Einwohnerzahl zur Gemeinde Faido.
Während Jahrhunderten dienten Ackerbau und Kleintierzucht dem Lebensunterhalt der Bevölkerung. Ende 1681 zerstörte ein Grossbrand die meisten Gebäude des Ortes. Dank einer grossen Solidaritätswelle bei der Urner Bevölkerung und in weiteren Ständen der Alten Eidgenossenschaft gelang in den nachfolgenden Jahren der einheitliche Wiederaufbau mit den typischen gestrickten Holzbauten mit gemauerten Küchen. Calonico ist nach dem Urteil des Schweizer Bundesrats heute ein Ortsbild von nationaler Bedeutung. Seit 1939 ist das Bergdorf über eine Strasse mit zahlreichen Haarnadelkurven mit dem 350 Meter tiefer gelegenen Lavorgo verbunden und so an den öffentlichen Verkehr angeschlossen.
Geschichte und Technik der Mühle
Seit 1813 steht am Ri del Molino südöstlich des Dorfes eine kleine, gemauerte Getreidemühle. Darauf weist die Inschrift am Granitsturz des Eingangs. Der Betrieb der Stockmühle mit horizontalem Löffelrad und hölzernem Wellbaum war und ist bis heute von den unterschiedlichen Wassermengen abhängig. Daher findet man solche Kleinmühlen auch in anderen Gegenden des Alpenraums. Die einst starke Verbreitung in der Leventina zeigt, dass früher bis auf 1500 Meter über Meer Roggen und Gerste angebaut wurde. Das Getreide ergänzte seit dem ausgehenden Mittelalter die einfache Ernährung mit Kastanien. Gemahlene Roggen und Gerste wurden zu Brei oder Fladen verarbeitet und einem der privaten Öfen im Dorf gebacken. Die zu geringe Leistungsfähigkeit führte im 20. Jahrhundert zur Aufgabe der Mühle und zum Zerfall. Gleichzeitig verschwand in Calonico auch der Getreideanbau weitgehend.
In den 1980er Jahren war die Calonicheser Mühle weitgehend in Vergessenheit geraten und bot als wichtiges Dokument der Versorgung der Bevölkerung in früherer Zeit einen traurigen Anblick. Dank der Gründung des Vereins «Pro Mulino di Calonico» gelang es bis 1994 mit erheblichen finanziellen Mitteln und Freiwilligenarbeit den Bau samt Wasserzuführung und Einrichtung in mehreren Etappen sorgfältig wiederherzustellen. 1995 wurde die fertiggestellte Mühle eingeweiht. Seither erfolgten technische Verbesserungen, die zu einer deutlich höheren Mahlleistung geführt haben. Eine Eigenart dieser Tessiner Mühlen besteht darin, dass der verstellbare Schütttrichter aufgehängt ist. Die darunter angebrachte vibrierende Schüttrinne kann durch einen Schnurzug in ihrer Schräge eingestellt werden, damit das Mahlgut regelmässig zwischen die originalen Mahlsteine rieselt. Die Vibration der Schüttrinne wird durch den Hebel erzeugt, der über die rauhe Oberfläche des sich drehenden Steins gleitet. Technikgeschichtlicher Artikel.pdf
2013 erschien aus Anlass des 200jährigen Bestehens eine Schrift zur Geschichte und Wiederherstellung der Calonicheser Mühle in Italienisch und Deutsch. Auszug.pdf